
Ricorda: il commercialista lavora per te, non è un tuo amico
Ho la sensazione che questa volta,con questo titolo, catturerò l’attenzione non solo dei dentisti ma anche di altri professionisti! 🙂
Prima che i commercialisti mi saltino alla gola e che i dentisti decidano di “licenziare” i loro commercialisti, permettetemi di spiegare che cosa intendo. 🙂
Ognuno di noi, dentista o libero professionista di qualsiasi genere, si affida al commercialista perché, giustamente, è meglio che ognuno faccia il proprio lavoro per evitare brutte sorprese a fine anno. Noi raccogliamo tutte le nostre fatture, erogate e ricevute, le imbustiamo per bene e le spediamo per posta, le portiamo a mano o inviamo le copie via posta elettronica, al nostro commercialista di fiducia che , come per magia, tira fuori dal suo cilindro un complicatissimo foglio di lavoro sul quale compare se siamo in attivo o meno e quante tasse dobbiamo pagare allo stato.
Negli anni non propriamente brillanti può capitare che ci venga da chiedergli consigli su come fare a pagare meno tasse o ad avere meno spese e lui, giustamente, siccome l’educazione presuppone che a una domanda segua sempre una risposta, ci dà la sua idea “da commercialista” per migliorare la situazione… ma è un commercialista, lui di denti, di settore dentale, di macchinari per il dentale e di pazienti non ne sa nulla!
Come principio infatti non è sbagliata la sua risposta, che può essere articolata e motivata nel miglior modo possibile, è sbagliata la nostra domanda! Per quale motivo dovremmo chiedere a una persona di un settore completamente differente come migliorare il nostro business?
Non sarebbe meglio cercare di analizzare la nostra situazione in modo oggettivo e cercare di dotarci di strumenti adeguati per comprendere perché “con tutto quello che abbiamo lavorato, siamo in rosso?”
E perché invece di pensare a come avere meno spese non ci focalizziamo su come far entrare più persone nel nostro studio e vendere più piani di cura? Vedete, l’approccio è completamente differente e ci dà l’idea di dover lavorare sul nostro miglioramento, piuttosto che cercare quali spese tagliare!
Durante i corsi che svolgo all’interno dell’Accademia per lo Sviluppo Imprenditoriale dello Studio Dentistico, mi sono reso conto di come i problemi siano spesso di due generi: suddividere i costi fissi dai variabili capendo come questi vanno ad incidere sul fatturato e monitorare il recupero dei crediti, spesso ci sono dentisti che hanno crediti di migliaia di euro che non hanno idea di come fare a recuperare!
Ciò che consiglio ai miei corsisti è di avere dei contatti periodici (mensili o trimestrali) con il proprio commercialista per monitorare la situazione economica e non trovarsi alla fine dell’anno non avendo idea di come sia andata la nostra attività! Nel corso dell’anno, se ho sotto controllo tutto ciò che mi interessa in termini di fatturato e costi, posso pensare in corso d’opera di andare a cambiare la mia strategia nel caso non mi stia portando verso l’obiettivo che mi ero posto all’inizio dell’anno. Se questo dialogo con il commercialista non esiste, rischio di accorgermi dei problemi quando ormai non ho più possibilità per rimediare!
E credetemi che anche il commercialista stesso sarà sollevato da questo vostro atteggiamento perché i dati gli verranno forniti in modo continuo e ordinato e non tutti insieme creando anche a lui serie difficoltà di gestione!
E poi se il commercialista è un vostro amico è la volta che potrete invitarlo a prendere un aperitivo fuori senza caricarlo di tutte le vostre domande su come gestire la vostra attività (lui ha già la sua da gestire)!
E se poi vi rendete conto che monitorando meglio il fatturato, il recupero crediti e i costi ancora non riuscite ad ottenere i risultati desiderati allora si può iniziare a parlare di marketing… ma questo ve lo dico la prossima volta 🙂
Andrea
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- Posted by asisd
- On 14 ottobre 2013
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